La Dichiarazione dell’Interesse Culturale (DIC), richiesta a norma dell’articolo 13 del D.Lgs. 42/2004 per i beni mobili e immobili appartenenti a privati, accerta la sussistenza dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante richiesto nella cosa che ne forma oggetto.
Il procedimento di DIC è avviato su istanza di parte dal soggetto proprietario, oppure può essere avviato d’ufficio dalla Soprintendenza. Sul definitivo esito della Dichiarazione dell’Interesse Culturale si pronuncia la Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale. Nel caso di istanza d’ufficio la Soprintendenza territorialmente competente avvia il procedimento di Dichiarazione dell’Interesse Culturale dandone comunicazione al proprietario, possessore, detentore a qualsiasi titolo del bene oggetto della dichiarazione, al fine di consentire al proprietario la partecipazione al procedimento. Nelle more della conclusione del procedimento sono applicate in via cautelare delle disposizioni di tutela previste dalla Seconda Parte del Codice dei beni culturali.
A conclusione del procedimento, la dichiarazione è notificata al proprietario, possessore e detentore a qualsiasi titolo della cosa ed è trascritta nei relativi registri. Dei beni vincolati il Ministero forma e conserva un apposito elenco, anche su supporto informatico.
– Agevolazioni fiscali relative a: imposta sul reddito dei fabbricati, spese a carico del proprietario, imposte di registro, ipotecarie e catastali, imposta su successioni e donazioni, imposta comunale sugli immobili;
– Contributi in conto capitale e Contributi in conto interessi
La Dichiarazione dell’Interesse Culturale può essere richiesta quando il soggetto proprietario ha interesse affinché che il proprio bene mobile o immobile sia soggetto a disposizioni di tutela.