ITINERARIO 2

I luoghi della transumanza

L’itinerario porta alla riscoperta degli antichi percorsi della transumanza, impiegati sin dall’antichità per gli spostamenti tra i monti abruzzesi, e di quei passaggi naturali che permettevano di mettere in collegamento le genti stanziate nell’antica Sabina fino ai territori dei Peligni. Percorsi naturali che hanno garantito il sostentamento dei popoli tramite l’attività pastorizia: sono i tratturi, chilometri di strade utilizzate dai pastori per portare le loro greggi dai pascoli dell’Abruzzo ai pascoli della Puglia, costruendo su di essi villaggi e centri, luoghi di culto e stazioni di passaggio e ristoro.

Il tratturo magno
Con il 65% del territorio coperto da rilievi montuosi, l’odierna regione dell’Abruzzo offriva sin dall’antichità poche alternative di sostentamento ai popoli che l’abitavano; la pastorizia rappresentò dunque una delle attività principali, impiegando il modello della transumanza. È uno stile di vita caratterizzato dal continuo e lento movimento al passo delle greggi, alla ricerca di pascoli estivi e invernali che ne garantissero il sostentamento. Nacquero così sin dall’antichità percorsi naturali – i tratturi – costantemente battuti dai pastori, quale fitta rete di vie di comunicazione che permettevano la circolazione delle greggi e delle genti. Il nostro itinerario inizia dal più grande e il più importante dei Tratturi, d’epoca aragonese: il Tratturo L’Aquila-Foggia, lungo 244 km e largo 110 m, definito anche il Tratturo Magno. Su di esso transitavano le greggi provenienti dai massicci del Gran Sasso, del Sirente e della Majella dirette ai vasti pascoli del Tavoliere delle Puglie, dopo aver lambito le sponde del Mar Adriatico; unico caso nel quale le pecore e i pastori arrivavano a toccare anche materialmente l’acqua del mare.
Il Tratturo Magno, il cui uso è documentato fin dal VII secolo a.C., veniva percorso dalle greggi al pascolo sul versante sud del Gran Sasso e sul versante nord del Sirente, seguendo sotto la città di L’Aquila il corso dell’Aterno per circa 10 chilometri.

Dalla Basilica di Collemaggio lungo le tracce della transumanza
Oggi l’inizio può essere simbolicamente individuato nel Parco della Transumanza, adiacente alla Basilica di Collemaggio, edificata a partire dalla fine del XIII secolo, mentre all’inizio della sua storia la partenza era, presumibilmente, dalla città romana di Amiternum, passando attraverso Peltuinum. La poderosa facciata della basilica, edificata tra i secoli XIV e XV, rappresenta con il caratteristico paramento bianco e rosa uno dei più colti esempi di facciata abruzzese. All’interno, spicca il Mausoleo di Papa Celestino V che in questa basilica venne incoronato nel 1294; l’opera, eseguita da Girolamo da Vicenza nel 1517, venne commissionata dalla corporazione dei Lanaioli.

Lasciato alle spalle il maestoso complesso di Collemaggio, proseguirai verso sud in direzione di Sulmona, per raggiungere le rovine della città romana di Peltuinum, realizzata su un pianoro dove, già all’epoca dei romani, passavano le greggi dirette in Apulia. Della città sono ancora visibili i resti delle mura, il teatro, costruito sfruttando il declivio collinare, e il tempio prostilo corinzio.

Dopo la partenza da Peltuinum il percorso prosegue lungo la “piana di Navelli” intercettando, nel punto in cui il tratturo Magno incrocia quello Centurelle – Montesecco nel territorio del comune di Caporciano, la rinascimentale chiesa di Santa Maria de’ Centurelli, monumento Nazionale dal 1902. La tradizione vuole che un gruppo di pastori, che tornava dalla Puglia portando un’effige della Vergine, si fermasse in prossimità della piccola chiesa dei Fratelli della Cintura in quanto la giumenta che trasportava la sacra immagine non volle proseguire oltre; l’evento, giudicato miracoloso, aumentò il numero dei fedeli e delle elemosine che consentirono di elevare la nuova chiesa. Il complesso, di sosta per le greggi che lì transitavano, è dotata di fontana abbeveratoio e portico per il riparo, presenta una facciata bipartita su cui si apre il bel portale con incisa la data 1558, dove sono presenti 3 stemmi della congregazione celestiniana, che detenevano la giurisdizione su Caporciano.
Proseguendo in direzione di Sulmona, dove il tratturo si accosta al tracciato dell’antica strada consolare Tiburtina – Valeria, giungerai alle pendici monte Morrone, nei pressi dell’eremo di Celestino V, dove troviamo il santuario federale di Ercole Curino (IV – III sec. a.C. – II sec. d.C.).
Il sito si configura su due terrazzamenti collegati da una scalinata che consente l’accesso al sacello dove potrai ammirare ancora brani della decorazione parietale ed il pavimento a mosaico con fasce concentriche variamente figurate. Dall’area sacra provengono due statue raffiguranti Ercole (ora al museo archeologico di Chieti). La figura di Ercole, ricorrente lungo i secolari percorsi della transumanza, veniva venerata quale nume tutelare anche delle attività agrarie, delle greggi e dei pastori.
Lasciando alle spalle il sito archeologico, da cui appoggiare lo sguardo sul complesso dell’Abbazia morronese con la chiesa barocca, giungerai infine a Sulmona, l’antico municipio romano di Sulmo dove nacque il poeta Ovidio; il percorso volge alla sua conclusione nel complesso della Santissima Annunziata dove l’eco delle forme gotiche angioine rompe nel XV secolo la tarda atmosfera romanica. Al suo interno, superato il portale del 1415, si accede alle sale del museo civico di Sulmona che include anche i resti di una domus di età romana (I sec. a.C. – metà II sec. d.C.) la quale conserva preziosi affreschi nel terzo stile pompeiano raffiguranti scene mitologiche. Nella ricca sezione archeologica è custodito anche il “grande rilievo della transumanza” risalente al I secolo d.C., asportato dalle murature di una chiesa. Esso ritrae una scena legata alla transumanza ed al trasporto delle masserizie durante questa pratica.

Info e contatti

Per info e orari visita il Sito Ufficiale della Basilica di Collemaggio

Il sito è fruibile gratuitamente.

Per la visita del Teatro e del tempio, visita il sito del comune di Prata d’Ansidonia  tel.: 0862-931214

Visita il sito del comune di Caporciano 

Tel.: 0862-93731;

mail: info@comunecaporciano.aq.it

Visita la pagina dedicata nel sito del comune di Sulmona

Palazzo SS. Annunziata – Corso Ovidio
Tel. (+39) 0864.212962 -210216
apertura al pubblico dal martedì alla domenica /open from Tuesday to Sunday
9.30 – 13.00 / 15.30 – 18.30

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