Monte Pallano

3 - monte pallano_ SENZA SCRITTA

Mura megalitiche e parco – Tornareccio – Chieti

COME ARRIVARE:
in aereo → aeroporto di Pescara
in auto → A14 uscita Val di Sangro
(percorrere la S.S. 652 Fondovalle Sangro
imboccare la S.P. 216 direzione Tornareccio
in zona artigianale salire verso Monte Pallano)

•Ingresso libero

•Visite guidate su prenotazione

•Chiusura: 1 gennaio/25 dicembre

LA STORIA

La cima di Monte Pallano, che domina la media e bassa valle del fiume Sangro, ospita un grande insediamento italico che da molti studiosi è stato identificato con la Pallanum della Tabula Peutingeriana. In realtà questo antico itinerario colloca Pallanum lungo la via costiera che andava da Ancona a Brindisi, ma probabilmente tale nome indicava sulla carta solo il punto in cui sorgeva il sito dal quale si dipartiva la strada che portava alla città sul Monte e che possiamo forse riconoscere nella statio individuata e in parte scavata nel territorio di Casalbordino. Nell’abitato si può dunque riconoscere il “capoluogo” di una piccola tribù di stirpe sannitica identificabile con i Lucani o Lucanati settentrionali, e la sua importanza può essere meglio misurata considerando che esso è circondato da una fortificazione lunga 4 km che in parte è costruita, in parte utilizza le pareti della roccia naturale. Gli scavi effettuati in più punti dell’altipiano sembrano dimostrare che l’abitato, distribuito in vari nuclei, venne abbandonato a partire dal II sec. a.C., quando l’instaurazione della pax romana sancì la perdita di funzionalità del centro fortificato d’altura. La rioccupazione di IX-X secolo, epoca in cui vi si registra il martirio di Santo Stefano e compagni ad opera dei Saraceni, sembra infatti aver avuto carattere sporadico interessando solo alcuni punti tra cui l’arx meridionale dell’insediamento italico, la c.d. Torretta, dove tuttora si vedono resti consistenti di una torre quadrangolare forse riferibili al castellum de Pallano.

LA VISITA

Si articola in tre tappe principali. Si parte infatti dal Centro di documentazione, realizzato all’altezza del Lago Nero, lungo la strada che da Tornareccio sale verso il Monte, dove sono consultabili diversi pannelli didattici nei quali sono illustrati la storia del sito e del territorio e dove si possono ottenere informazioni che consentono di apprezzare non solo i resti archeologici ma soprattutto la natura dei luoghi. Dal Centro di documentazione ha inizio anche la visita della zona centrale dell’abitato, che per la sua posizione in un’area naturalistica quasi incontaminata, oltre che per motivi di sicurezza, è protetto da una recinzione. La parte più nota di Monte Pallano sono però le mura in opera poligonale, di cui è stato restaurato un tratto nel quale si aprivano tre porte che avevano ciascuna un architrave monolitico centrale.La loro datazione è ancora controversa, ma non dovrebbero risalire oltre il V sec. a.C.. Le indagini che a varie riprese sono state condotte sulla cima di Monte Pallano hanno riportato alla luce, nella vallecola sovrastante Fonte Benedetti, una grande piazza circondata, sui tre lati finora scavati, da un portico colonnato. Tutt’intorno a questa piazza, realizzata in età tardo-ellenistica dopo la bonifica di quello che doveva essere uno stagno per abbeverare le bestie, si aprivano case e botteghe frutto di un’operazione urbanistica unitaria. Resti di abitazioni più antiche sono stati individuati nella zona a Nord della piazza, che certamente può essere assimilata a un foro ma che appare ben diversa dai fora romani testimoniando riferimenti ad una diversa cultura architettonica. Sono stati inoltre individuati, ma solo in parte scavati, almeno tre templi, attestati da resti della decorazione architettonica in terracotta.

Responsabile della struttura: Amalia FAUSTOFERRI

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