L’intervento di restauro, finanziato dalla Struttura di missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri per un importo di 60.000,00 euro è stato seguito dalla Soprintendenza competente. La responsabilità del procedimento è stata affidata al Funzionario Architetto interno all’Amministrazione Emanuela Criber, la progettazione e Direzione dei Lavori in capo al Funzionario Restauratore e Conservatore Maria Isabella Pierigè con il supporto operativo del Funzionario per le Tecnologie Claudio Tatoli. I lavori specialistici di restauro lapideo sono stati affidati all’impresa Archingeo di Guardiagrele, sotto la Direzione Tecnica della Restauratrice dott.ssa Laura Petrucci. Il cantiere è stato chiuso in linea con il cronoprogramma, che prevedeva un tempo di 150 giorni per la conclusione dei lavori di restauro.
Il monumento, nato inizialmente per commemorare i 270 caduti lancianesi della I Guerra Mondiale, viene eretto sul lato nord della Piazza Plebiscito a fare da cerniera tra i quartieri storici e la città nuova novecentesca. Commissionata all’artista Amedeo Cataldi, l’opera viene inaugurata a Lanciano il 13 settembre 1926 alla presenza del Principe Umberto di Savoia. Il monumento, si articola con uno scenografico emiciclo poligonale, che cinge al suo interno un alto piedistallo su cui insiste il gruppo scultoreo raffigurante un’altera figura femminile, coronata da elmo, col braccio destro proteso verso il cielo in atto di reggere una corona di alloro e, con il sinistro, il corpo esanime di un giovane ignudo. Le lapidi recano epigrafi commemorative dei caduti della guerra del 1915-1918 e dei martiri del 6 ottobre 1943.
L’intervento di recupero ha riguardato il parziale consolidamento e ripristino della struttura di sostegno interna e la rimozione da tutto il paramento lapideo degli attacchi biologici, piante superiori e croste nere. Le fessurazioni sono state risolte tramite stuccature e le lastre eccessivamente ammalorate sono state sostituite. Particolare attenzione nell’intervento è stata effettuata sul gruppo scultoreo centrale, degradato da forti attacchi di microrganismi e dal particellato atmosferico tipico degli ambienti urbani aperti al traffico. La protezione delle superfici e la ricostruzione di alcune parti ha concluso l’intervento.